Uno degli aspetti meno indagati e meno messi in luce resta quello della attività ingegneristica di Leonardo da Vinci, perito in idraulica come nella ‘ingegneria delle macchine’ (sovente con risvolti militari – si pensi al carro armato, come alle bombarde speciali od alla ‘mitragliatrici’ od ai carri falcati -)., Leonardo ebbe a preoccuparsi di vari aspetti architettonici, compresi quelli relativi alla pianificazione difensiva delle città e della loro urbanistica conseguente, così come della vera e propria definizione delle bastionature, dei rivellini e di altri approntamenti legati alla conformazione delle fortezze.
Sin qui un solo studio monografico affronta la questione con attenzione alle soluzioni teoriche (più che pratiche) riscontrabili in contemporanei quali Filarete, i Sangallo e Francesco di Giorgio ed in un solo caso, in Emilia Romagna si è affrontata la questione, di rilievo per l’area, visto che il maestro vi operò al servizio del Valentino (Cesare Borgia) per qualche tempo.
Recenti, portati anche alla attenzione dei comitati della ICOMAM (il comitato della ICOM per i Musei e le istituzioni militari) a Milano nel 2016, ed ancora in corso di pubblicazione, hanno messo in luce come il vinciano abbia approntato alcune soluzioni del tutto originali che sono riscontrabili sul territorio e che pochi anni dopo vennero applicate, per altro, dall’ordina di Malta in oriente.
La possibilità di rendere atto di queste invenzioni straordinarie, attraverso materiali originali, potrà dare risalto a questo particolare aspetto del maestro, inducendo la ricerca a svilupparsi anche in questo settore ancora ben poco praticato. Accanto alle planimetrie o mappe che propongono interi centri abitati, saranno prese in considerazione alcune carte con dettagli di fortificazioni, come di apparecchi difensivi ed offensivi, sia di mano di Leonardo che di suoi contemporanei, per evidenziare la capacità innovativa sua e dei più rilevanti architetti italiani nel periodo delle così delle ‘Guerre d’Italia’, che videro in penisola la presenza degli Imperiali come dei francesi. Grazie ai prestigiosi prestiti di originali di Leonardo e Michelangelo, nonché dei trattatisti già citati, sarà possibile seguire il divenire delle esperienze condotte sulle strutture fortificate dal 1470 al 1530 circa confrontando l’operato dei geni del tempo. La mostra si gioverà di modelli, anche ottenuti con le nuove tecnologie, e dell’apporto di manufatti provenienti dalle raccolte del Polo Museale, che annovera oltre alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, altri 25 tra musei e siti della Regione Emilia Romagna, nonché, naturalmente i prestiti che sono stati concessi da Windsor, Milano, Firenze e da raccolte pubbliche e private.
INFO:
Luogo: Pinacoteca Nazionale di Bologna – Via delle Belle Arti, 56 – 40126 Bologna
Tipologia: Mostra
Durata: 10 ottobre 2019 – 7 gennaio 2020
Ente promotore: Polo Museale dell’Emilia Romagna, Bologna
Responsabile scientifico e curatore: Dott. Mario Scalini – Direttore Polo Museale dell’Emilia Romagna
Patrocinio: Comune di Bologna e ICOMAM (International Committee of Museums and Collections of Arms and Military History).
Partner: Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Fondazione Casa Buonarroti, Museo Leonardiano di Vinci, Istituto Italiano Castelli
Mail: pm-ero@beniculturali.it
Web: www.polomusealeemiliaromagna.beniculturali.it
www.leonardocinquecento.it